Questo blog – Maria Christina’s world-pad

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Ecco, questo è il mondo di Cristina. Non un titolo troppo ambizioso per un blog, ma una citazione, ammirata, per un quadro bellissimo dipinto da Andrew Wyeth nel 1948.

Wyeth aveva comprato una casa nel Maine per trascorrervi le vacanze estive e qui aveva conosciuto Christina Olson. La donna era affetta da poliomelite. Da bambina cadeva spesso, ma solo quando aveva ormai compiuto 26 anni i medici dell’ospedale di Boston riuscirono a darle una diagnosi esatta, che toglieva ogni speranza. Dopo la morte dei genitori, visto l’avanzare della sua paralisi e la sua perdita di autonomia, si era trasferita nel Maine, con il fratello, che le aveva proposto la sedia a rotelle. Ma lei si era rifiutata di usarla, e aveva preferito continuare a camminare sull’erba, a sdraiarsi vicino al fiume, a salire sulle colline, trascinandosi sulle braccia.

Incontrando Christina, Andrew Wyeth aveva iniziato a dipingere per raccontare storie, e non più solo per descrivere paesaggi.

In Christina’s world c’è la bellezza della natura, c’è la vita e c’è la speranza che, incuranti degli ostacoli, continuano ad spingere verso la meta, anche a costo di doversi trascinare perché le forze “normali” non ci sono più. Christina sembra volersi alzare da un momento all’altro, ma chi conosce la storia sa che non ce la farà mai. Le sue braccia rachitiche, le gambe contorte, trasmettono la malinconia e il dramma, eppure lo sguardo di Christina non perde di vista la meta, il suo corpo trasmette tenacia e coraggio.

Guardare alla meta, alla luce, al sole, ad un altrove, alla Casa che ci aspetta, anche a costo di affrontare la fatica e il limite. Questo è Christina’s world.

Wyeth chiese di essere sepolto ai piedi di quella collina, così da poter restare sempre vicino a Casa Olson, quella casa che lo aveva reso pittore e narratore, che gli aveva insegnato contemplazione e narrazione.

Ecco, questo è il quadro. Io sono molto meno. Ma mi chiamo (Maria) Cristina anche io e questo quadro, un po’, mi somiglia. O forse io vorrei somigliargli.

Io e questo quadro siamo amici. Perciò lo cito nel titolo del mio blog. E aggiungo che questo è il mio world-pad. Il mio taccuino virtuale nel quale narrare e contemplare; nel quale scrivere appunti sui pezzetti di mondo che costituiscono la mia vita e che incontro nelle mie giornate. E’ il diario nel quale scrivere dei libri che leggo, raccontare degli incontri che faccio, descrivere tipi umani che mi colpiscono, condividere qualche riflessione, raccogliere tutto ciò che, in un modo o nell’altro, costruisce il mio mondo e me lo fa amare.